Scopri tutte le informazioni su Chiesa di Santo Stefano Protomartire, chiesa parrocchiale nel comune di Casella.
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Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Via S. Stefano, 11, 16015 Casella GE
- Tel: 010/9677140
- Email:
- Sito:
Orari Messe
- Lunedì-Venerdì: 17
- Sabato: 17
- Domenica e Festivi: 11:15, 17
Info
Storia
Le prime menzioni della Chiesa di Santo Stefano risalgono al 1196, anno in cui compare in una bolla papale di papa Celestino III come dipendenza dell’abbazia di Precipiano. L’edificio attuale, costruito tra il 1718 e il 1722, sorge sulle fondamenta di una precedente pieve medievale. La chiesa fu progettata dall’architetto Simone Scaniglia in stile barocco, con una pianta ellittica e un’unica navata, arricchita da sei altari laterali.
In origine, l’interno della chiesa era completamente bianco, un dettaglio che contribuiva a creare un’illusione di spazio maggiore. I giochi di luce, generati dai raggi solari che filtravano attraverso i finestroni, esaltavano le nicchie e gli stucchi, dando vita a suggestivi effetti di ombra e luce. Tuttavia, tra il 1922 e il 1923, l’interno della chiesa fu affrescato da pittori lombardi, che decorarono la volta con rappresentazioni delle Scene di vita di Santo Stefano, la Gloria Celeste e la Vergine Maria con i santi.
Architettura e Decorazioni
La Chiesa di Santo Stefano è un esempio tipico del barocco ligure, con decorazioni che risalgono all’epoca della sua costruzione. Tra le opere d’arte conservate al suo interno, spiccano il gruppo ligneo della Crocifissione, risalente al Settecento, e la statua in marmo della Madonna del Rosario, realizzata nel 1839. Entrambe le opere sono collocate sugli altari laterali, anch’essi in marmo, databili al XVIII secolo.
All’interno della chiesa si trova anche una statua lignea di Santo Stefano, scolpita nel 1769 da Francesco Ravasco. Questa statua, situata nella nicchia dell’abside, è stata restaurata nel 1999, riportando alla luce i dettagli originari. Inoltre, la sacrestia della chiesa ospita due dipinti secenteschi di grande valore: una Natività della scuola di Domenico Fiasella, in passato attribuita al pittore olandese Gerard van Honthorst, e una Visitazione di Giovanni Andrea De Ferrari, che raffigura la visita di Maria a Santa Elisabetta.
La facciata della chiesa, anch’essa notevole per il suo stile barocco, è stata completamente restaurata nel 1994, riportando alla luce l’eleganza originaria dell’edificio.
Le Campane e l’Organo
Il campanile della Chiesa di Santo Stefano ospita attualmente cinque campane. Le quattro maggiori risalgono al 1866 e furono realizzate dalla ditta Fratelli Barigozzi Fonditori di Metalli di Milano. La campana più grande pesa 1118 kg, mentre le altre tre pesano rispettivamente 758 kg, 518 kg e 450 kg. Nel 1967, fu aggiunta una quinta campana dall’arciprete Pietro Vergante, per consentire un uso più efficiente dell’impianto elettronico contemporaneamente installato. Questa campana porta l’iscrizione “Defunctis dicata – Fonderia Filippi – Chiari – A.D. 1967”.
Per quanto riguarda l’organo, il 27 novembre 1921 fu firmato un contratto tra il sindaco di Casella e il costruttore di organi Giovanni Tamburini di Crema per la fornitura di un nuovo strumento. L’organo fu collaudato il 21 agosto 1922 da due importanti musicisti dell’epoca: Raffaele Manari, professore d’organo alla Pontificia Scuola Superiore di Musica Sacra in Roma e organista di San Giovanni in Laterano, e Giuseppe Conte, organista della Arcipresbiteriale di Sestri Ponente. Questo nuovo organo, di dimensioni maggiori rispetto al precedente, presenta due tastiere manuali di 58 note (Do-La) e una pedaliera di 27 note (Do-Re). I registri previsti erano 20, ma ne furono aggiunti altri 7 durante la costruzione, rendendolo uno strumento ancora più versatile e imponente.