Scopri tutte le informazioni su Chiesa di Santa Maria Assunta , chiesa parrocchiale nel comune di Predaia.
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Chiesa di Santa Maria Assunta
piazza don Lorenzo Dal Ponte (Smarano)
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Info
La Chiesa di Santa Maria Assunta, situata a Smarano in Trentino, rappresenta un esempio significativo di come un edificio sacro possa evolvere attraverso i secoli, riflettendo le vicissitudini storiche e le trasformazioni stilistiche che hanno caratterizzato l’area.
Le Origini Medievali e la Ricostruzione Gotica
Le prime menzioni storiche della pieve di Smarano risalgono al 1272, quando viene citata nell’elenco delle pievi dell’arcipresbiterato d’Anaunia. La dedicazione alla Vergine Maria è invece documentata per la prima volta nel 1309. La chiesa originaria subì un grave danno nel 1407, quando un incendio la distrusse quasi completamente. In seguito a questo evento, l’edificio venne riedificato in stile gotico e consacrato dal vescovo ausiliare di Trento, Vitale. Di questa struttura sopravvive oggi solo un’arcata, inglobata nell’attuale chiesa parrocchiale settecentesca.
La Ricostruzione del XVIII Secolo
Nel XVIII secolo, la chiesa fu nuovamente colpita da un incendio devastante, che rese necessaria una completa ricostruzione. Su iniziativa del parroco don Lorenzo Dal Ponte, venne deciso di costruire un nuovo edificio più grande. Il progetto venne affidato all’architetto Pietro Bianchi, e la prima pietra della nuova chiesa fu posta nel 1759. L’edificio fu completato nel 1762 e descritto come “perfetto” nella relazione della visita pastorale del 1766. La consacrazione avvenne solo qualche decennio dopo, il 5 settembre 1825, per mano del vescovo Francesco Saverio Luschin.
Ulteriori Eventi e Restaurazioni
Nel 1868, un ulteriore incendio danneggiò gravemente la chiesa, distruggendone il tetto. Tuttavia, i lavori di restauro furono rapidi e terminarono già nel 1869, con l’innalzamento dei muri della struttura. Tra il 1906 e il 1912, la facciata fu arricchita con due nicchie per ospitare le statue dell’Angelo custode e della Beata Vergine Assunta. Le decorazioni interne furono affidate agli artisti Metodio Ottolini, Giovanni Fasana e Giuseppe Dallabarba nel 1922, mentre la torre campanaria fu dotata di quattro nuove campane fuse dalla ditta Ottolina di Lombardia.
Durante il XX secolo, ulteriori lavori di manutenzione furono effettuati per contrastare infiltrazioni d’acqua e migliorare l’intera struttura. Un evento significativo si verificò nel 1982, quando un fulmine colpì la torre campanaria, danneggiando anche l’impianto termico e audio della chiesa, che furono rapidamente ripristinati.
Descrizione Architettonica
La facciata della chiesa di Santa Maria Assunta è articolata in tre registri separati da cornici modanate. Quattro lesene in pietra rosa scandiscono la facciata, conferendo al complesso un senso di equilibrio e verticalità. Nel registro inferiore si trova il portale d’ingresso, caratterizzato da una cimasa mistilinea. Il registro intermedio ospita due nicchie laterali e un grande finestrone centrale, mentre il registro superiore è coronato dai due spioventi del tetto.
Accanto alla chiesa si erge un campanile a base quadrata, intonacato e suddiviso in più ordini, con bifore e trifore nelle sue aperture. La torre è sormontata da una cuspide, circondata da quattro piccoli frontoni con monofore, che donano leggerezza alla struttura.
All’interno, la chiesa si sviluppa in un’unica navata, con pareti scandite da lesene e cappelle laterali. Al termine dell’aula principale si trova il presbiterio, sopraelevato di tre scalini e concluso da un’abside rettangolare. Tra le opere di pregio conservate al suo interno si segnalano una Via Crucis realizzata dal cavalesano Antonio Francesco Vanzo e una pala raffigurante la Beata Vergine Assunta, attribuita alla scuola veneta. I cinque altari marmorei, risalenti al 1764, rappresentano un ulteriore elemento di grande valore artistico.
L’Organo
Un’altra peculiarità della chiesa è il suo organo, costruito dall’organaro Glauco Ghilardi di Lucca nel 1992. Questo strumento è ispirato ai modelli fiamminghi e della Germania del Nord del XVI e XVII secolo. Nel 2005, l’organo ha subito un restauro durante il quale è stato aggiunto un nuovo registro ad ancia, il Dulzian 8″.