Scopri tutte le informazioni sulla Basilica di San Nicola in Carcere, chiesa rettoria nel comune di Roma.
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Basilica di San Nicola in Carcere
Via del Teatro di Marcello 46 Roma
- Tel: 0668892781
- Email:
- Sito:
Orari Messe
- Lunedì-Venerdì: 8, 17
- Sabato: 8, 17
- Domenica e Festivi: 12
Info
La Basilica di San Nicola in Carcere, situata nel cuore di Roma, è un monumento che racchiude secoli di storia, dalla Repubblica romana all’epoca moderna. Costruita su un sito che fu centro di culto e commercio, questa basilica offre una straordinaria testimonianza della stratificazione culturale e architettonica della Città Eterna.
Origini Antiche: I Tre Templi del Foro Olitorio
La basilica sorge sulle fondamenta di tre templi romani, costruiti tra il III e il II secolo a.C. nel Foro Olitorio, un’area commerciale vicina al Tevere. Questi templi, dedicati a Giunone Sospita, Giano e Spes (la Speranza), rappresentavano una triade sacra. L’attribuzione precisa degli edifici resta incerta, ma si sa che:
- Il tempio di Giunone Sospita potrebbe essere quello più piccolo, in travertino dorico, con colonne murate nel lato sinistro della chiesa.
- Il tempio di Giano, costruito durante la Prima Guerra Punica, era situato “iuxta Theatrum Marcelli”. Alcune sue colonne sono visibili nella muratura destra della basilica e nel campanile, originariamente una torre medievale dei Pierleoni.
- Il tempio di Spes, il più recente, potrebbe coincidere con quello centrale, su cui si è costruita gran parte della basilica.
Nei sotterranei, visitabili ancora oggi, si possono osservare i podi dei tre templi e i vicoli stretti che li separavano, oltre a strutture medievali successive. Questi spazi furono utilizzati nel Medioevo come sepolcreto e, in epoca romana, come botteghe di cambiavalute, confermando la vocazione commerciale dell’area.
La Trasformazione in Chiesa Cristiana
Nel VI secolo, una prima chiesa fu costruita sulle rovine dei templi, ma il primo riferimento documentato risale al 1128, grazie a una placca sulla facciata. Il nome “in Carcere” deriva dalla presenza di un’antica prigione, il Carcer ad Elephantum, erroneamente identificata nel Medioevo come il Carcere Tulliano di San Pietro.
La chiesa subì diverse trasformazioni:
- Nell’XI secolo, era conosciuta come Chiesa di Petrus Leonis, in onore della famiglia Pierleoni, che aveva fortificato il vicino Teatro di Marcello.
- Nel 1599, l’architetto Giacomo della Porta riedificò la basilica, preservando il campanile medievale e incorporando elementi architettonici più moderni.
Architettura: Un Incontro di Epoche
La facciata della basilica, progettata da Giacomo della Porta, conserva uno stile sobrio ma imponente, arricchito da colonne provenienti dai templi romani. All’interno, la chiesa riflette l’influenza di diversi periodi storici:
- Le colonne doriche del tempio di Giunone Sospita sono visibili nel lato sinistro.
- Il campanile medievale, originariamente una torre fortificata, ospita una campana commissionata nel 1289 da Pandolfo Savelli.
- L’organo, costruito da Nicola Morettini nel 1908, è ancora perfettamente funzionante.
La basilica appare oggi isolata nel tessuto urbano, un risultato degli interventi urbanistici degli anni ’20 del Novecento, che demolirono il quartiere medievale circostante per aprire la Via del Mare.
Culto e Devozione
La basilica è un importante centro di culto mariano. Due icone particolarmente venerate sono la Madonna di Pompei e la Nostra Signora di Guadalupe, a testimonianza della multiculturalità che ha caratterizzato la storia della basilica. Sotto l’altare maggiore, una vasca di basalto custodisce le reliquie di martiri cristiani.
Capolavori e Artisti
L’interno della basilica ospita opere d’arte di grande valore:
- Giovanni Baglione: affreschi nella Cappella Aldobrandini.
- Guercino: l’opera Trinità ed Angeli.
- Antoniazzo Romano: Madonna con Bambino del 1470.
- Lorenzo Costa: pala d’altare Ascensione di Cristo.
- Giacomo della Porta: contributi architettonici e artistici nel rifacimento del 1599.
Queste opere riflettono la continua trasformazione della basilica, che ha saputo adattarsi ai cambiamenti storici e culturali, pur mantenendo una connessione con il passato.