Chiesa di San Martino

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Chiesa di San Martino

Via S. Martino, 5, 24020 Villassio (Gorno)

Orari Messe

  • Lunedì-Venerdì:
  • Sabato:
  • Domenica e Festivi:

Note: San Martino viene festeggiato l’11 Novembre

Info

La Chiesa di San Martino a Gorno è un importante esempio di architettura religiosa nella Val Seriana e testimonia la devozione alla figura di San Martino nella regione. La sua storia di distruzione e ricostruzione è un riflesso della perseveranza della comunità locale nel mantenere viva la loro eredità religiosa e artistica.

Le radici della Chiesa di San Martino a Gorno affondano nei tempi antichi. Fin dai primi documenti, è evidente che la chiesa è stata dedicata a san Martino di Tours. Questa dedica è stata attribuita alla presenza di monaci di Tours che ricevettero terre in dono da Carlo Magno nel periodo medievale. Questi monaci influenzarono la costruzione di numerose chiese dedicate a San Martino nella Val Seriana.

Il documento più antico relativo alla chiesa risale al 7 ottobre 1344, che menziona il presbitero don Alessio Guerinoni come rettore della chiesa di San Martino a Gorno. Tuttavia, è probabile che la citazione del 1344 faccia riferimento alla parrocchia di Gorno, che inizialmente era probabilmente dedicata a San Giovanni.

La Costruzione Originaria e la Visita di Monsignor Cesare Pionio (1575)

La prima edificazione di una chiesa nella contrada Villassio risale al 1478, come attestato da un’iscrizione su una pietra ritrovata nella chiesa parrocchiale del XVIII secolo. Una descrizione dettagliata della chiesa all’epoca si trova negli atti della visita di monsignor Cesare Pionio, prevosto di San Lorenzo a Milano, il 5 ottobre 1575. La chiesa aveva due navate: la navata principale era lunga 23 braccia e larga 14, mentre la navata laterale, parzialmente voltata e decorata con pitture divise in quattro spazi, era lunga 23 braccia e larga 6. Purtroppo, la chiesa presentava crepe nella cupola e il campanile minacciava di crollare.

La chiesa conteneva numerosi altari dedicati a san Rocco, santa Lucia, santa Maria e sant’Antonio, oltre a un inventario di oggetti, tra cui calici, pianete e tabernacoli d’argento.

Sviluppi e Ampliamenti Successivi

Nel XVII secolo, gli altari della chiesa aumentarono a sei, e diverse confraternite, come quella del Santissimo, della Dottrina cristiana, del Rosario, del Suffragio per i morti e della Visitazione della beata Vergine, divennero parte integrante della vita religiosa della comunità.

Tuttavia, il terreno instabile causò problemi strutturali alla chiesa, portando alla decisione di demolirla e ricostruirla. Il 4 ottobre 1767, fu posta la prima pietra della nuova chiesa, progettata dagli architetti Felice e Tomaso Tognoli di Clusone. La nuova chiesa fu aperta al culto il 24 novembre 1776 e decorata con le offerte dei cittadini.

La chiesa a navata unica con altari laterali fu adornata con stucchi di Pier Antonio Berra e affreschi di Alessandro Altari. L’altare maggiore, il quale ospitava una statua di San Martino, fu realizzato dai Manni di Rovio, mentre il dipinto dell’altare raffigurante la Madonna del Rosario fu eseguito dalla bottega dei Fantoni. L’edificio fu solennemente consacrato nel 1779.

La Chiusura Temporanea e la Ricostruzione del XX secolo

Tuttavia, il terreno continuò a subire assestamenti, indebolendo la struttura della chiesa. Nel 1925, la chiesa fu chiusa al culto e successivamente demolita nel 1930. Nel 1931, iniziarono i lavori di costruzione della nuova chiesa, consacrata nel 1932 dal vescovo di Bergamo, Adriano Bernareggi. Il nuovo edificio, progettato dall’ingegnere Federico Rota, presentava tre navate divise da sei colonne. Numerose opere d’arte e decorazioni furono trasferite dalla vecchia chiesa alla nuova, tra cui gli altari, le statue e gli affreschi.

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