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Chiesa dei Santi Michele e Magno
Largo degli Alicorni 21 Roma
- Tel: 06 687 9310
- Email:
- Sito:
Orari Messe
- Lunedì-Venerdì:
- Sabato:
- Domenica e Festivi:
Orari di Apertura
- Martedì: 15-18
- Domenica e Festivi: 10-12
Info
La Chiesa dei Santi Michele e Magno a Roma, conosciuta anticamente come San Michele de Porticu, è una delle chiese più suggestive del rione Borgo, situata su un piccolo colle chiamato “Palazzolo” vicino al Vaticano. Dedicata a San Michele Arcangelo e San Magno di Anagni, ha una lunga storia che intreccia elementi spirituali e architettonici, ed è la chiesa nazionale dei Frisoni, popolazione olandese di cui ospita ancora oggi la comunità cattolica a Roma.
Storia della Chiesa
La storia della chiesa risale all’Alto Medioevo, quando si trovava nei pressi degli Horti Agrippinae, celebri giardini imperiali di Roma. Conosciuta in passato come Mons Sancti Angeli, dal nome dell’Arcangelo Michele apparso sul vicino Mausoleo di Adriano, la chiesa sorge in un’area che dall’VIII secolo ospitava una delle quattro scholæ, comunità straniere costituite nei pressi della basilica di San Pietro, dedicate a diverse nazionalità. La schola dei Frisoni subì una devastante incursione saracena nell’846, durante la quale molti membri dell’esercito frisone perirono in difesa del Papa e furono sepolti vicino a quella che sarebbe diventata la Chiesa dei Santi Michele e Magno.
La struttura originaria subì gravi danni durante il sacco di Roma del 1084 e venne poi ricostruita e consacrata nel 1141 da Papa Innocenzo II. In questa fase, la chiesa prese forma come edificio a tre navate, con una facciata preceduta da un portico con cinque arcate. Durante il pontificato di Papa Innocenzo III, la chiesa fu posta sotto il controllo del Capitolo Vaticano, con una gestione ecclesiastica direttamente dipendente dal papa. Nel corso del XVI secolo, la chiesa vide un’importante trasformazione: fu affiancata la figura di San Magno a quella di San Michele come co-dedicatario, mentre il complesso continuava a espandersi e ad assumere funzioni parrocchiali e comunitarie per i Frisoni di Roma.
Architettura della Chiesa
La Chiesa dei Santi Michele e Magno ha subito vari rinnovamenti e restauri nel corso dei secoli, che hanno conferito alla struttura uno stile prevalentemente barocco. Sotto la direzione dell’architetto Carlo Murena nel XVIII secolo, l’edificio assunse l’aspetto attuale: le strutture medievali furono incorporate e ornate da dettagli in stucco, e fu aggiunto un soffitto in legno a cassettoni che sostituì quello originale dopo un incendio nel 1860.
La facciata della chiesa, preceduta da una scalinata, è sobria e decorata con un mosaico dell’Annunciazione, aggiunto nel 1987. Il campanile romanico, alto circa 21 metri, conserva ancora elementi architettonici medievali, come le bifore e trifore in laterizio tipiche del XII secolo. Internamente, l’edificio si sviluppa in tre navate. La centrale è illuminata da finestre rettangolari e decorata da dipinti novecenteschi eseguiti dallo Studio del Mosaico Vaticano, raffiguranti figure di santi e beati legati alla chiesa.
Altari e opere d’arte
All’interno, la chiesa presenta numerosi elementi storici e artistici di rilievo. Il presbiterio ospita un altare in pietra romana, proveniente dalla chiesa di San Giacomo a Scossacavalli e contenente reliquie dei santi Magno, Servazio e Villibrordo. Sull’altare maggiore, una tela del pittore Niccolò Ricciolini raffigura l’apparizione di San Michele sulla Mole Adriana, in compagnia di San Magno e Papa Gregorio Magno.
Organi a canne
La chiesa possiede due organi a canne di rilevanza storica: uno principale, risalente al XVIII secolo e costruito originariamente per la Cappella del Coro della Basilica di San Pietro, e un organo positivo del 1992 utilizzato durante le celebrazioni liturgiche. Entrambi gli strumenti, restaurati e mantenuti in perfetto stato, riflettono l’eccellenza artistica e musicale che caratterizza questo luogo di culto.