Chiesa dei Santi Faustino e Giovita al monte

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Chiesa dei Santi Faustino e Giovita al monte

Via Giuseppe Verdi, 25082 Botticino BS

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Orari Messe

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Info

La Chiesa dei Santi Faustino e Giovita al Monte rappresenta un esempio significativo del patrimonio religioso e architettonico italiano. Situata a Botticino Mattina, la sua storia affonda le radici nella crescita demografica del XVI secolo, che rese necessaria la costruzione di un luogo di culto più capiente e rappresentativo.

Le Origini e la Costruzione

Nella seconda metà del Cinquecento, l’aumento della popolazione portò alla costruzione di una nuova chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, menzionata per la prima volta nel 1578. Tuttavia, nel XVIII secolo, il primitivo edificio risultò inadeguato sia per dimensioni che per stile, spingendo la comunità a commissionare un nuovo progetto.

Nel 1740, l’architetto Giovanni Battista Marchetti iniziò la progettazione, successivamente modificata e portata avanti dal figlio Antonio. Il progetto iniziale prevedeva una pianta a croce greca, ma fu successivamente adattato eliminando il transetto per rendere l’edificio più semplice e funzionale.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1745 con la posa della prima pietra e proseguirono per oltre trent’anni. Nel 1772, la chiesa fu aperta al culto, anche se la sua benedizione ufficiale arrivò solo nel 1776. Le decorazioni interne continuarono nei decenni successivi: nel 1779 furono aggiunti stucchi e ornamenti, mentre il campanile, progettato per completare l’architettura complessiva, venne eretto nel 1845.

Interventi e Restauri

Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi interventi di restauro per preservarne la bellezza e la funzionalità. Un importante restauro fu eseguito nel 1931, seguito dalla consacrazione ufficiale avvenuta nel 1932 a opera del vescovo Mario Toccabelli. Più recentemente, il terremoto di Salò del 2004 causò danni significativi, richiedendo un lungo intervento di ristrutturazione terminato nel 2008.

Architettura Esterna

La facciata della chiesa è un esempio elegante di architettura neoclassica. Divisa in due registri da una cornice marcapiano, presenta elementi decorativi di grande raffinatezza. L’ordine inferiore, più ampio, ospita il portale d’ingresso affiancato da due nicchie, mentre l’ordine superiore, più stretto, è dominato da un finestrone centrale e coronato da un timpano triangolare.

Accanto alla chiesa si erge il campanile, suddiviso in sezioni da cornici marcapiano. Il basamento è caratterizzato da timpani triangolari su ogni lato, mentre la cella campanaria è arricchita da quattro monofore che lasciano filtrare la luce.

Interno: Un Santuario di Arte e Devozione

L’interno della chiesa colpisce per la sua imponenza e armonia. La navata unica è arricchita da cappelle laterali, ognuna delle quali ospita due altari. Le pareti, ornate da una cornice che sostiene la volta a vela, conferiscono all’ambiente un senso di leggerezza e solennità.

Il presbiterio, sopraelevato rispetto alla navata, culmina in un’abside semicircolare che ospita la soasa dell’altare maggiore, un elemento di grande valore liturgico e artistico.

Opere d’Arte

La chiesa custodisce un notevole patrimonio artistico. Tra le opere più importanti vi sono:

  • La pala dell’altare maggiore, realizzata nel 1797 da Felice Campi, raffigurante i Santi Faustino e Giovita.
  • Le tele cinquecentesche, tra cui spiccano la Deposizione dalla Croce e il Trionfo di San Michele sul demonio.
  • Gli affreschi del torinese Luigi Morgari, eseguiti tra il 1931 e il 1932, tra cui un’Annunciazione di particolare delicatezza.
  • La tela di San Pietro liberato dal carcere, realizzata da Giulio Motta nel 1828.
  • L’organo settecentesco, costruito da Antonio di Venezia, che rappresenta un capolavoro della musica sacra.
  • Gli affreschi di Pietro Scalvini e, forse, di Carlo Rosini, che arricchiscono ulteriormente l’atmosfera spirituale dell’edificio.
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